Catalogo del festival 2019

Come ogni festival, anche  Le Giornate della Luce per mantenere la memoria a distanza di tempo realizza, a consuntivo, un catalogo in cui condensare le tracce della manifestazione che sottolineano la sua unicità di esperienza culturale nel contesto del Nord Italia.

Approfondimenti, curiosità, interviste esclusive ai straordinari ospiti rappresentano un utile diario di viaggio per ricordare i momenti salienti, le serate condivise, le emozioni.

Puoi consultarlo o scaricarlo al seguente link:

bit.ly/LeGiornateDellaLuceCatalogo2019_ITA

After the end of “The Days of Light” Festival we create, every year, a summary catalogue where the key moments and events of each edition are published.  The aim is enhancing its singular cultural experience in Northern Italy.

Insights, curiosities and exclusive interviews to extraordinary guests are recorded in a unique travel journal which gives a portrait of the key moments, the shared soirées and the emotions.

You may view it and download it from the following link:

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Luce d’inverno: grande serata con Lucia Mascino e Stefano Salemme

Grande successo per la serata di sabato 30 novembre al Cinema Miotto di Spilimbergo in occasione della rassegna Luce d’Inverno.

 

È stato “La prima pietra” del regista Rolando Ravello il film protagonista della serata di sabato al Miotto di Spilmbergo. Ospiti d’onore sono stati l’attrice Lucia Mascino – che nella pellicola interpreta la maestra – e il direttore della fotografia Stefano Salemme.

 

L’incontro, moderato da Gloria De Antoni, ha suscitato molto interesse e curiosità nel folto pubblico che ha dimostrato attivamente tutto il suo interesse. Stefano Salemme ha spiegato, sollecitato dalle domande di alcuni ragazzi presenti in sala, dei trucchi del suo mestiere e le tecniche utilizzate per girare alcune scene. Anche Lucia Mascino ha condiviso alcuni aneddoti e riflessioni sulla sua professione come, ad esempio, il modo in cui vive i momenti – a volte molto lunghi – prima di iniziare a girare. Alcuni suoi colleghi approfittano di quel tempo per rilassarsi, riposarsi o svagarsi mentre per lei rappresentano un momento di sospensione e riflessione e li considera parte integrante della sua professione.

 

La pellicola per cui hanno collaborato Salemme e Mascino è una commedia tagliente in cui gli avvenimenti, innescati da un episodio tutto sommato poco grave (il lancio di una pietra contro una finestra da parte di un bambino), mette in scena tutti i paradossi e le ottusità del mondo adulto, conditi da una buona dose di pregiudizio e chiusura nei confronti dell’altro e del diverso. Si ride ma si riflette anche, seguendo i goffi tentativi del preside (Corrado Guzzanti) della scuola elementare dove è avvenuto il “fattaccio” di ricucire lo strappo tra la famiglia del bambino e il bidello, lievemente ferito dalla finestra infranta. A rischio non è infatti solo la recita natalizia della scuola ma la stessa convivenza pacifica in quel microcosmo che ben rappresenta uno spaccato dell’Italia di oggi.

 

Il film è stato candidato a tre Nastri d’argento, tra cui quello per la migliore attrice di commedia per Lucia Mascino.

Luce d’inverno

Luce d’inverno: ritorna il 30 novembre l’appuntamento con il grande cinema a Spilimbergo

La prima pietra è il film che verrà proiettato sabato 30 novembre al cinema Miotto di Spilmbergo in occasione della rassegna Luce d’inverno, l’appuntamento autunnale del festival Le Giornate della Luce.

Ospiti della serata saranno l’attrice Lucia Mascino e il direttore della fotografia Stefano Salemme che hanno lavorato insieme nel lungometraggio diretto da Rolando Ravanello.

Il film, ambientato in una scuola elementare poco prima del Natale (e quindi anche della tradizionale recita), è una pungente fotografia dell’Italia contemporanea dove il malanno combinato da un bambino – un sasso lanciato contro una finestra che si rompe e ferisce il bidello – darà il via a una serie di litigi e ripicche tra la madre del piccolo, la nonna, la maestra, il bidello stesso, sua moglie e il preside. Il motivo di tanto clamore è dato dal fatto che il bambino, Samir, è musulmano ed è questa la ragione per cui i fragili equilibri si sgretolano velocemente. Riuscirà il preside a barcamenarsi e a mettere comunque in scena una recita natalizia apparentemente multiculturale ma in cui i ruoli sono quantomeno dubbi? In questo marasma nessuno, tranne forse Samir, è esente da colpe: poiché tutti pensano di essere nella ragione, il dialogo arriva a un punto di stallo che lascia posto solo a litigi e chiusure mentali.

Momenti divertenti, situazioni al limite del surreale e comica ottusità strappano molti sorrisi ma lasciano anche ampio spazio a una riflessione amara sul pregiudizio che spesso è facile incontrare nella vita di ogni giorno.

Lucia Mascino, che nel film interpreta la maestra, e Stefano Salemme saranno quindi i protagonista dell’incontro e del dialogo di sabato sera al cinema Miotto. La serata è organizzata dall’Associazione culturale Il circolo con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Direzione Generale per il Cinema MiBACT, della Fondazione Friuli e del Comune di Spilimbergo – Città del Mosaico.

Enrico Vanzina: il commosso ricordo del fratello Carlo a Pordenonelegge

La presentazione del suo ultimo libro “Mio fratello Carlo” al Capitol ha emozionato ma anche divertito 

Si è svolto sabato 21 settembre l’incontro, organizzato da Le Giornate della Luce nell’ambito della XX edizione del festival Pordenonelegge, che ha visto salire sul palco Enrico Vanzina, affiancato da Gloria De Antoni la quale ha giustamente sottolineato come non potesse esserci location migliore che un ex cinema per parlare di un grande regista.

Vanzina, giornalista, sceneggiatore e scrittore, ha presentato a un folto e interessato pubblico la sua ultima fatica: il libro “Mio fratello Carlo”, edito da HarperCollins.

A metà strada tra una biografia e un romanzo intenso e struggente, il volume ripercorre le tappe del rapporto strettissimo che ha unito per sessant’anni i fratelli Vanzina fino alla scoperta della malattia che ha colpito Carlo e che, nel giro di un anno, ne ha segnato la scomparsa.

Si tratta di un racconto intimo e privato ma che vede inevitabilmente portati in scena alcuni dei momenti più importanti della cultura italiana, specie di quella cultura cinematografica che la famiglia Vanzina – con il padre Steno prima e i due fratelli Carlo ed Enrico poi – ha segnato indelebilmente. Quello di Enrico Vanzina è un tributo commovente al fratello morto ma è anche una riflessione più profonda e umana che l’autore riesce a rendere magistralmente. Si tratta di un libro scritto quasi di getto, nato dalla consapevolezza, maturata dall’autore, che ogni perdita ci riconsegna l’essenza delle cose, ciò che davvero importa una volta che vengono tolti routine e quotidianità.

Attraverso il rapporto tra due fratelli, vengono indagati sentimenti universali: quello del dolore per la perdita e, ancora prima, la frustrazione per l’impotenza di fronte alla malattia di una persona amata.

Come ha più volte sottolineato l’autore, questo romanzo è la cronaca di una morte annunciata ma anche una storia dove l’amore, alla fine, prevale su tutto.

È stato quindi un appuntamento decisamente molto toccante che ha coinvolto il numeroso pubblico presente in sala. Ennio Flaiano disse, ad un giovanissimo Enrico, che scrivere serve a sconfiggere la morte. In qualche modo, con questa storia, Enrico Vanzina ci è riuscito.

Il festival “Le Giornate della Luce” di Spilimbergo sbarca al Lido da protagonista

Il festival “Le Giornate della Luce” di Spilimbergo sbarca al Lido da protagonista per presentare alla Mostra Internazionale di Cinematografia di Venezia il libro “I maestri della luce. Conversazione con i più grandi direttori della fotografia″, a cura di Dennis Schaeffer e Larry Salvato, alla presenza del critico cinematografico e regista Mario Sesti e del giornalista Stefano Masi. È un libro degli anni ’80, ma è considerato il punto di riferimento fondamentale per ogni discorso sull’argomento (edizione Minimum Fax), finalmente tradotto. Si tratta di
lunghe e accurate interviste con 15 autori della fotografia cinematografica con nomi come Gordon Willis, Conrad Hall, Vittorio Storaro.

Senza immagini, ma pregno di luce: sono le parole a “fotografare” gli autori di film storici e iconici, le loro tecniche fotochimiche ormai sorpassate dal digitale, che ha completamente cambiato le teorie e i metodi del mestiere, fra software di elaborazione immagini e novità generazionali. […] Il sentir descrivere il loro mestiere ad autentici artisti della fotografia in movimento come Nestor Almendros (operatore per Truffaut e Malick, che studiò in Italia insieme a Luciano Tovoli) o come Laszo Kovacs (al lavoro su film come “New York New York” e ”Ghostbusters”) o Michael Chapman (”Taxi Driver” e ″Toro scatenato”), ascoltare le ragioni e le tecniche che hanno portato Gordon Willis all’inquadratura semibuia con la quale si apre ”Il padrino” […] – cit. Stefano Masi – è il ritorno alla parola scritta, un ritorno alle origini che sembrano tecnicamente dimenticate, una piacevole e nostalgica riscoperta della storia del cinema.

L’incontro è stato vivace e dibattuto e la partecipazione di Laura Delli Colli – presidente del sindacato del SNGC e presidente della Fondazione Cinema per Roma – e dello storico tecnico del colore Pasquale Cuzzupoli ha arricchito la conversazione di aneddoti su alcuni fra i più noti autori della fotografia italiana.

VENEZIA 2019: I PRIMI VINCITORI AL LIDO CON IL PREMIO BOOKCIAK,AZIONE!

Evento di pre-apertura delle Giornate degli Autori alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: Le Giornate della Luce partecipano alla premiazione del concorso BOOKCIAK, AZIONE! 2019

 

Celebrando l’amicizia che lega il nostro festival a Bookciak Magazine diretto da Gabriella Gallozzi, abbiamo partecipato all’evento di preapertura per #Venezia76 al Lido di Venezia!

Vittoria al femminile, con quattro giovani registe donne, un’intera classe del CSC sede Piemonte  – Dipartimento Animazione composta in maggioranza da ragazze e, ancora, le detenute-allieve del carcere femminile di Rebibbia, il tutto alla presenza del Presidente della Giuria del Concorso, il grandissimo Lorenzo Mattotti – grande protagonista per la realizzazione del manifesto della Mostra 2019 – e gli altri membri della giuria, Teresa Marchesi e Gianluca Arcopinto, nonché un ironico ospite d’eccezione, Alvaro Rissa, il “poeta contemporaneo” di Ecce Bombo di Nanni Moretti!

Il premio, così come presentato nella scorsa edizione del nostro festival, è stato ideato e diretto dall’amica Gabriella Gallozzi ed è giunto alla sua VIII edizione ed è dedicato all’intreccio tra cinema e letteratura, attraverso i corti ispirati ai libri.

Vincono Elisa e Serena Lombardo, veneziane, premiate per il bookciak, Memorie, liberamente ispirato al romanzo La lettrice di Čechov di Giulia Corsalini(nottetempo).
20 allievi del CSC sede Piemonte vincono con La memoria nel corpo, liberamente ispirato all’omonima raccolta di poesie di Antonella Sica (Rayuela Edizioni) trasformate in un visionario puzzle a cartoon.

Aurora Alma Bartiromo, di Ancona e studentessa del CSC di Roma, vince con Eroico, ispirato al graphic novel War painters 1915-1918- Come larte salva dalla guerra di Laura Scarpa (ComicOut), che diventa, invece, un bookciak di finzione.

Dallo stesso graphic novel di Laura Scarpa è tratto Volti, il corto vincitore della sezione dedicata alle allieve-detenute della sezione R del Liceo artistico statale Enzo Rossi, diretto da Mariagrazia Dardanelli, presente all’interno del carcere romano di Rebibbia.

La sezione MEMORY CIAK in collaborazione con Spi-CGIL e LiberEtà la vince Elettra White, romana, con Napoli Reload, ispirato a La bella Sulamita di Renato Gorgoni (LiberEtà, rivista e casa editrice di Spi-CGIL, impegnata da sempre nel confronto tra le generazioni sui temi della memoria, del lavoro, dell’impegno sociale e civile).

I vincitori dei premi partiranno “on  the road”, come fossero un itinerario in divenire, suggellando collaborazioni con festival e premi, come Le Giornate della Luce di Spilimbergo, il Solinas alla Maddalena, il premio Emiliano Lussu di Cagliari, la Festa di Cinema del Reale in Puglia e a Roma, direttamente alla casa circondariale di Rebibbia, per premiare le allieve detenute.

Ed è proprio nell’ambito della partnership con Festa di cinema del reale, che la serata ha accolto Facce di Paolo Pisanelli, doveroso omaggio al dramma dei migranti, work in progress/progetto di libro fotografico e film che parte dal primo sbarco di albanesi in Puglia nel 1991.

La città in Festival

L’edizione di quest’anno del Festival Le Giornate della Luce, che si è conclusa il 16 giugno scorso, è stata segnata da una partecipazione sempre più calorosa e crescente: di ospiti, di pubblico e della stessa città di Spilimbergo. Grazie all’associazione Nuovo Corso, le vetrine del centro storico si sono “vestite” a tema, facendo immergere abitanti, turisti e partecipanti della manifestazione in un’atmosfera davvero unica! 

VINCITORI DELLA V EDIZIONE DELLE GIORNATE DELLA LUCE

FILM, MOSTRE, INCONTRI, SEMINARI
VINCITORI DELLA V EDIZIONE
SI È CONCLUSA DOMENICA 16 GIUGNO A SPILIMBERGO LA QUINTA EDIZIONE DEL FESTIVAL LE GIORNATE DELLA LUCE, DEDICATO AGLI AUTORI DELLA FOTOGRAFIA DEL NOSTRO CINEMA CONTEMPORANEO – IDEATO DA GLORIA DE ANTONI CHE LO DIRIGE CON DONATO GUERRA: PRESENTE ALLA SERATA L’ARTISTA SIMONE CRISTICCHI
TRIONFA DANIELE CIPRÌ AUTORE DELLA FOTOGRAFIA DEL FILM DI CLAUDIO GIOVANNESI “LA PARANZA DEI BAMBINI” CHE SI È AGGIUDICATO PREMIO DELLA GIURIA TECNICA QUARZO DI SPILIMBERGO-LIGHT AWARD, COSÌ COME IL PREMIO DEI GIOVANI. IL PREMIO DEL PUBBLICO A MICHELE D’ATTANASIO PER IL FILM DI MARIO MARTONE CAPRI REVOLUTION
Si è conclusa al Cinema Miotto di Spilimbergo davanti al pubblico delle grandi occasioni la V edizione del festival “Le Giornate della Luce”, manifestazione ideata da Gloria De Antoni, che la dirige con Donato Guerra, nata in omaggio agli Autori della fotografia del nostro cinema contemporaneo, che ha visto sfilare in quest’ultima settimana a Spilimbergo – con incursioni anche Sequals, Casarsa della Delizia, San Vito al Tagliamento, Codroipo e Pinzano al Tagliamento – illustri protagonisti del mondo cinematografico, con conversazioni, proiezioni, omaggi, mostre e incontri. Si sono alternati al festival, tra gli altri, il regista britannico Peter Greenaway, in assoluto tra i più geniali e visionari registi europei, il maestro Pupi Avati, il regista Edoardo Winspeare, membro della giuria di questa edizione, il Direttore della fotografia Paolo Carnera, l’attrice Valeria CiangottiniShel ShapiroEnrico Vanzina e molti altri.
Una platea affollata anche dai giovani partecipanti delle Scuole di Cinema di tutta Italia – presenti a Spilimbergo per la Masterclass sulla fotografia nel cinema e componenti della giuria dei giovani presieduta dall’attrice Anita Kroavos – ha salutato il grande vincitore di questa edizione: l’autore della fotografia, sceneggiatore e regista Daniele Ciprì ha trionfato per la fotografia del film “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi – basato sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano, che ha ottenuto 8 candidature ai Nastri d’Argento ed è stato premiato al l’ultimo Festival di Berlino – che sì è aggiudicato il Premio Quarzo di Spilimbergo-Light Award della giuria tecnica così come il Quarzo dei giovani. Regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, autore di colonne sonore e montatore italiano, conosciuto per i suoi film diretti con Franco Maresco, una collaborazione che è iniziata con gli sketch televisivi di “Cinico TV”, Daniele Ciprì è uno degli autori di serie A del nostro cinema che, meglio di chiunque altro, mantiene in vita ed è riuscito a mettere in scena il genere grottesco, oltre ad aver ottenuto numerosi riconoscimenti come direttore della fotografia.
Assegnato anche il Premio Controluce per i mestieri del cinema e l’artigianato della Confartigianato imprese di Pordenone a Massimo Pieroni a capo dell’omonimo laboratorio che propone tutto il meglio della fornitura italiana nell’ambito dei costumi, cappelli, ameria, gioielli e oggetti di scena per il cinema e la televisione: una delle più storiche realtà italiane del settore, già vincitrice di numerosi premi, tra cui diversi Oscar.
La Giuria formata quest’anno dal citato regista, sceneggiatore e interprete Edoardo Winspeare, l’attrice-icona degli anni Settanta Stefania Casini, ora regista impegnata e di talento, l’attrice Anna Bonaiuto, i critici cinematografici Oreste De Fornari, Fabio Ferzetti e Fulvia Caprara, l’Autore della fotografia Francesca Amitrano e Chiara Omero, direttore artistico di ShorTS festival ha assegnato il Premio a Ciprì con la motivazione: “per l’estro e la duttilità con cui trasforma i luoghi, i volti e le atmosfere della Napoli criminale, già così frequentati in questi anni, disegnando uno spazio creativo sapientemente a cavallo tra testimonianza e invenzione”. La giuria ha voluto, inoltre, dare una menzione a Roberto Forza che ha firmatola fotografia di “Tito e Gli Alieni” di Paolo Randi, “per la libertà e l’inventiva con cui riporta i sentimenti dei protagonisti dentro la dimensione visionaria del racconto fantastico”.
La serata finale è stata anche preziosa occasione per rinnovare il ricordo di Michela, la ragazza di Spilimbergo vittima di femminicidio, di cui ricorrevano proprio in questi giorni i tre anni dalla tragica morte. L’omaggio ha suggellato questa quarta edizione con l’esibizione di Simone Cristicchi, artista di particolare intensità interpretativa che ha profondamente coinvolto ed emozionato il pubblico in sala. Appuntamento con le Giornate della Luce per il prossimo giugno, per festeggiare idealmente le giornate più luminose dell’anno, quelle del solstizio d’estate.