MOSTRE

SPILIMBERGO – Palazzo Tadea ANTONIO PIETRANGELI IL REGISTA CHE AMAVA LE DONNE a cura di Antonio Maraldi

Centro Cinema Città di Cesena In occasione del centenario della nascita (Roma 19 gennaio 1919), un omaggio ad Antonio Pietrangeli con una mostra che ne ripercorre la carriera registica, dall’esordio sotto il segno del Neorealismo (Il sole negli occhi, 1963) all’ultimo film, Come quando perché, uscito postumo perché su quel set Pietrangeli trovò tragicamente la morte il 12 luglio 1968. Un cammino il suo caratterizzato da un’attenzione – rara nel cinema italiano del periodo – nei confronti delle figure femminili che a partire dalla Celestina (Irene Galter) dell’esordio si conferma nei successivi ritratti di giovani mogli in cerca d’autonomia (Francesca – Jacqueline Sassard – di Nata di marzo, 1958), di prostitute desiderose di cambiare il proprio destino (Adua e le compagne, 1960, con Simone Signoret, Emanuelle Riva, Sandra Milo e Gina Rovere) fino allo splendido trittico dedicato a Dora (Catherine Spaak de La parmigiana, 1963), Pina (Sandra Milo de La visita) e Adriana (Stefania Sandrelli de Io la conoscevo bene, 1965), giovani donne irrequiete, portatrici di novità e lacerazioni, scomode testimoni di cambiamenti irreversibili nell’Italia del boom. L’esposizione rende testimonianza anche degli altri episodi pietrangeliani più in linea con gli stilemi della commedia, tra ingenue turiste straniere (Souvenir d”Italie, 1956), uomini immaturi (Lo scapolo, 1955, con Alberto Sordi) o morsi dal tarlo dello gelosia (Il magnifico cornuto, 1964, con Ugo Tognazzi e Claudia Cardinale), senza dimenticare il delizioso e insolito Fantasmi a Roma del 1961, dal cast multiforme (De Filippo, Buazzelli, Gassman, Milo e Mastroianni in un triplo ruolo) o il gustoso segmento di Fata Marta (con Sordi e Capucine) del collettivo Le fate, 1966. Tutte le foto dell’esposizione provengono dal Fondo Pietrangeli del Centro Cinema Città di Cesena e sono firmate da alcuni dei maggiori fotografi di scena del cinema italiano quali Alfonso Avincola, Angelo Pennoni, G.B. Poletto, Paul Ronald, Enrico Santelli. Antonio Maraldi

ORARI sabato 8, giovedì 13 e venerdì 14: ore 17.00 – 20.00 domenica 9, sabato 15 e domenica 16: ore 10.00 – 12.00 / 16.00 – 20.00

 


SPILIMBERGO – Palazzo Tadea IL CINEMA CHE LEGGE a cura di Antonio Maraldi

Centro Cinema Città di Cesena C’è Marcello Mastroianni che approfitta di una pausa durante la lavorazione di Divorzio all’italiana per sfogliare il quotidiano “Il Messaggero”, ci sono Monica Vitti e Michelangelo Antonioni che si confrontano sul copione de L’eclisse, e c”è Vittorio De Sica mentre recita impegnato in una lettura serale, in una scena di Tempo di villeggiatura. Sono alcune delle immagini raccolte nella mostra “Il cinema che legge”, frutto della collaborazione tra due istituzioni cesenati come Biblioteca Malatestiana e Centro Cinema Città di Cesena e che abbracciano un arco temporale che va da Ossessione di Luchino Visconti (1943) a Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (2016). Provengono dai preziosi archivi di quest’ultimo istituto le foto esposte, scelte per comporre una singolare galleria che presenta come comun denominatore l’atto del leggere. Nelle tre varianti citate all’inizio (lettura in pausa, controllo della sceneggiatura, scene con libri o testi vari), sfilano immagini che affiancano classici e piccoli film, volti di attrici e di attori – anche stranieri – ancora celebri o ormai dimenticati del cinema italiano. Rispetto alla versione iniziale, limitata solo alle foto in bianco e nero, questa edizione della mostra si arricchisce di diverse foto a colori, a documentazione di film più recenti. Antonio Maraldi

ORARI sabato 8, giovedì 13 e venerdì 14: ore 17.00 – 20.00 domenica 9, sabato 15 e domenica 16: ore 10.00 – 12.00 / 16.00 – 20.00

 


SPILIMBERGO – Spazio Linzi QUANDO IL CINEMA DIVENTA DUELLO E L’ARTIGIANATO UN’ARTE: LE ARMI DI FULVIO DEL TIN a cura di Fulvio Del Tin –

In collaborazione con Confartigianato Imprese Pordenone e Cata Le armi del film Robin Hood con Kevin Koster, quelle di Dracula di Francis Ford Coppola e dei Tre moschettieri, lo spadone di Braveheart e le armi del Caravaggio e di Romeo e Giulietta, tutte costruite con grande conoscenza della storia e cura artigiana dei particolari, da Fulvio De Tin, titolare dell’impresa Del Tin Armi Antiche, con sede a Maniago. Riproduzioni accurate di armi antiche che in qualità e aspetto sono equivalenti a quelli originali.

ORARI sabato 8, giovedì 13 e venerdì 14: ore 17.00 – 20.00 domenica 9, sabato 15 e domenica 16: ore 10.00 – 12.00 / 16.00 – 20.00