SERGIO M. GRMEK GERMANI

Spettatore da una vita, lettore, critico e storico del cinema da decenni, si è laureato a Trieste in filosofia, seguendo le lezioni di Giorgio Radetti e Enzo Melandri, con una tesi in storia del cinema su Alessandro Blasetti. Dopo un breve periodo di insegnamento universitario (a fianco di Lino Miccichè, Tino Ranieri, Alberto Farassino) è stato programmista-regista alla Terza Rete RAI, realizzandovi programmi di cinema (La regola del gioco) e facendo parte della redazione di Fuori orario.

Membro dalla costituzione del comitato scientifico della Cineteca del Friuli, dopo aver curato retrospettive per vari festival internazionali (Venezia, Locarno, Torino, Pordenone, Alpe Adria Cinema) fonda nel 2001 a Trieste l’Associazione Anno uno che da allora realizza il Festival internazionale del cinema e delle arti I mille occhi.

Si è occupato, anche con volumi e saggi, di cineasti amati come Carl Th. Dreyer, Roberto Rossellini, Leo McCarey, Laurel & Hardy, Vincente Minnelli, Allan Dwan, Blake Edwards, Robert Rossen, John Frankenheimer, Augusto Genina, Aldo De Benedetti, Mario Camerini, Carmine Gallone, Ferdinando M. Poggioli, Francesco De Robertis, Raffaello Matarazzo, Vittorio Cottafavi, Siro Angeli, Giorgio Bianchi, Camillo Mastrocinque, Alberto Lattuada, Luigi Comencini, Valerio Zurlini, Giacomo Gentilomo, Franco Giraldi, Nando Cicero, G.W. Pabst, Terence Fisher, František Čap, Miroslav Antić, Jacques Demy, Stavros Tornes, Larisa Šepit’ko, Forugh Farrokhzad, e di figure marcanti della critica cinematografica francese (André Bazin, Éric Rohmer, Jean Domarchi, Michel Mourlet, Jacques Lourcelles).

Ha dedicato attenzione a cineasti emblematici del rapporto tra messinscena e fotografia come Luca Comerio, Mario Bava, Ermanno Olmi, Vittorio De Seta, Andrzej Munk. Scrive sul quotidiano “Il manifesto” (e il supplemento “Alias”), sul settimanale “Film TV” e per la rivista online “Film parlato”.