UN INCONTRO CON ALBERTO FASULO

IL FESTIVAL LE GIORNATE DELLA LUCE HA PRESENTATO ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA  PRESSO L’ITALIAN PAVILION  UN INCONTRO CON ALBERTO FASULO, REGISTA E AUTORE DELLA FOTOGRAFIA DEL FILM MENOCCHIO.

Non poteva mancare anche quest’anno al Lido di Venezia la presenza del festival che celebra il ruolo degli autori della fotografia del nostro tempo, i maestri della luce del cinema italiano contemporaneo, unica manifestazione del genere a livello nazionale.

Le Giornate della Luce – il festival di Spilimbergo ormai entrato tra gli eventi di punta all’interno del ricco panorama dei festival cinematografici della nostra regione – è stato protagonista nel pomeriggio del 4 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia presso l’Italian Pavilion dell’incontro dal titolo L’eretico mugnaio, un omaggio ad Alberto Fasulo, regista ed autore della fotografia del film Menocchio, recentemente applaudito al festival di Locarno.

Gloria De Antoni affiancata dalla produttrice Nadia Trevisan, da Laura Delli Colli, presidente dei giornalisti cinematografici italiani, e da Giancarlo Di Gregorio (di Istituto Luce Cinecittà), questi ultimi già ospiti del festival di Spilimbergo, ha dialogato con Alberto Fasulo sulla scelta della Luce nella sua ultima fatica.

Il film ha un lavoro davvero impressionante su volti e sulla luce che li illumina e Fasulo ha spiegato che proprio il periodo storico in cui è ambientata la storia di Menocchio lo ha condotto a delle decisioni radicali sulla fotografia, “trovando questo mantra che mi ha accompagnato durante le riprese – ha spiegato il regista e autore della fotografia – ovvero quello di non temere l’oscurità, di cercare la luce, ma attraversa il buio: il buio racconta come la luce”. “Il mio intento primordiale – ha raccontato ancora Fasulo – era riuscire a incontrare, nel senso più ampio del termine, Menocchio: per questo ho deciso di non usare luci artificiali, di girare con “non attori”: tutti gli attori presenti nel film li ho infatti trovati nelle valli dove Menocchio ha realmente vissuto”.