Mostre

MOSTRE

Spilimbergo > Palazzo La Loggia > piazza Duomo

 

PARTHENOPE

Diario fotografico di Gianni Fiorito

Foto di scena realizzate sul set di Parthenope di Paolo Sorrentino

In collaborazione con CRAF Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia

“L’antropologia è vedere” come rivela il professore Marotta a Parthenope, la protagonista dell’ultimo film di Paolo Sorrentino. E “Parthenope” è un film in cui gli sguardi sono protagonisti. Sguardi ricevuti e dati, che scorrono sulla città di Napoli, sui suoi abitanti, fra bui profondi e squarci di luce abbagliante. Attraverso gli occhi della protagonista guardiamo passare un pezzo di vita, di Napoli e di noi stessi. Su tutto, il ricordo di un’estate perfetta, breve ed effimera come la giovinezza: di una fuga a Capri, senza un posto dove dormire ma assorbiti da riti e desideri estivi; tanti occhi desideranti, tanti abbracci notturni, a volte morenti, alla ricerca, vana, di un assoluto definitivo.

Questa mostra è il racconto fotografico del film “Parthenope” e della sua lavorazione. Un ulte- riore sguardo, quello di Gianni Fiorito, che a volte si sovrappone a quello del regista in altre ce ne rivela le intenzioni andando a seguirne lo sguardo, i gesti. A volte diventa laterale a enfatiz- zare particolari nascosti, in altre diretto, quello degli attori, invitati a guardare nell’obiettivo e a disvelare l’essenza stessa del loro personaggio.

 

Gianni Fiorito è nato nel 1959 a Napoli, dove vive e lavora.

Dal 1980 svolge l’attività di fotogiornalista con particolare attenzione alla complessa realtà napoletana e meridionale italiana, documentando, tra l’altro, per le maggiori testate nazionali e internazionali, il fenomeno camorristico e l’illegalità diffusa, la realtà sociale e urbanistica delle periferie, la dismissio- ne della città moderna e la trasformazione del paesaggio urbano. Negli anni Ottanta del secolo scorso collabora come fotografo con il gruppo teatrale Falso Movimento e l’associazione di artisti Idra Duar- te. Dal 1993 collabora più volte con le sue campagne fotografiche a indagini e studi promossi dalla fa- coltà di architettura dell’Università di Napoli Federico II. Dal 1999, recuperando e sviluppando l’antica passione teatrale, si dedica sempre di più all’attività di fotografo di scena cinematografico, affiancan- do a una professionale documentazione dei set, una personale ricerca sull’uso del territorio italiano nel cinema. Si segnalano in questo campo le collaborazioni con Paolo Sorrentino (L’uomo in più, Il Divo, This must be the place, La grande bellezza, Youth, The Young Pope, Loro, The New Pope, È stata la mano di Dio, Parthenope); Luca Miniero (Benvenuti al Sud, Benvenuti al Nord, Un boss in salotto, Non c’è più religione, Cops); John Turturro (Passione); Tonino De Bernardi (Appassionate); Vittorio De Seta (Lettere dal Sahara); Antonio Capuano (L’amore buio); Ivan Cotroneo (La kriptonite nella borsa, Un bacio); Alessandro Siani (Il principe abusivo, Mr. Felicità); Francesca Comencini – Claudio Cupellini (Gomorra – La serie); Pappi Corsicato (Il seme della discordia); Daniele Luchetti (Lacci ); Leonardo Di Costanzo (L’Intrusa, Ariaferma); Ferzan Ozpeteck (Napoli velata); Roberta Torre (Mare nero); Terrence Malick (The Last Planet ). Dal 2009 insegna Fotografia di Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. È autore di numerose pubblicazioni e ai suoi lavori sono state dedicate diverse mostre.

La mostra sarà aperta dall’8 al 29 giugno

Orari: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì 15.00-18.00 sabato e domenica 10.30-12.30 / 15.00-18.00

 

 

Spilimbergo > Locali del centro storico > dal 7 al 29 giugno

A TAVOLA CON PAUL RONALD, FOTOGRAFO DI SCENA PER FELLINI, SCOLA E PASOLINI

a cura di Antonio Maraldi

 

Il francese Paul Ronald (Hyères 1924 – Gad 2015), chiamato in Italia da G.R. Aldo (Aldo Graziati) per seguire come fotografo di scena La terra trema di Luchino Visconti (1948), dopo quell’espe- rienza decise di stabilirsi in Italia, assieme alla moglie Huguette. Il suo lavoro con Visconti (che lo volle in tutti i suoi successivi film fino a Il lavoro, episodio di Boccaccio ‘70) venne subito apprezzato e nel giro di breve divenne uno dei maggiori fotografi di scena del cinema italiano. Dal suo prezioso archivio sono state scelte le foto della mostra, testimonianze di stampo cu- linario di film quali 8 ½ di Federico Fellini (1963), La ricotta di Pier Paolo Pasolini, episodio del collettivo Ro.Go.Pa.G. (1963), La terrazza (1980) e Maccheroni (1985) entrambi di Ettore Scola.

Nota a margine: Ronald apprezzava molto la cucina italiana ed era un ottimo cuoco.

© ph. Paul Ronald / Collezione Maraldi

In collaborazione con Confartigianato

Locali che ospitano la mostra:

Bar Trieste, Birreria Monsieur D, Caffè Griz, Casa Dipinta, Osteria Al Bachero, Osteria Al Buso, Osteria da Afro, Gastronomia Fresco Pronto, La Macia Cocktail Bar, Panificio pasticceria Giordani Mario, Ristorante la Torre, Ristorante Consul,

Trattoria Tre Corone, Venier Arte Dolce

 

Spilimbergo > Spazio Linzi > Corso Roma

GLI ANNI ‘70 NEL CINEMA ITALIANO DEL NUOVO MILLENNIO

A cura di Antonio Maraldi

Due film importanti come Parthenope di Paolo Sorrentino e Berlinguer La grande ambizione di Andrea Segre, usciti nel corso di questa stagione hanno riportato l’attenzione sugli anni ‘70 del secolo scorso. Un decennio non troppo frequentato dal cinema italiano del nuovo millennio. E quando questo è successo, lo sguardo non è quasi mai stato segnato da rimpianto o nostalgia, anche perché dopo la spensieratezza e l’ottimismo degli anni del boom economico arrivano “Gli anni di piombo”. I ’70 visti dal cinema italiano degli ultimi decenni sono anni duri, caratte- rizzati da avvenimenti fortemente drammatici sul piano civile come il caso Moro (Buon giorno, notte di Marco Bellocchio) o come l’omicidio di Peppino Impastato (I cento passi di Marco Tullio

Giordana). Sono anni in cui l’impegno politico trova nuove forme di espressione, in particolare a Bologna (Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, Paz! di Renato De Maria). Ma anche altrove si registra un’aria di irrequietezza (Radiofreccia di Luciano Ligabue). Non mancano poi pellicole che toccano piccola (Io non ho paura di Gabriele Salvatores) e grande criminalità (Romanzo criminale di Michele Placido e la successiva serie tv, diretta da Stefano Sollima). Uno sguardo più concilian- te lo si può incontrare in una serie di titoli (da La prima cosa bella di Virzì a Anni felici di Luchetti, passando per Bar Sport di Martelli e La kryptonite nella borsa di Cotroneo) di taglio più quotidiano. Accanto poi a film di grande respiro come La meglio gioventù di Giordana c’è posto anche per un “amarcord” personale e giovanile quale Tutto l’amore che c’è di Sergio Rubini, tra turbamenti e aspirazioni adolescenziali. Tutti i film qui ricordati sono stati documentati da alcuni dei migliori fotografi di scena delle ultime generazioni, il cui lavoro è raccolto nel fondo CliCiak della Biblioteca Malatestiana e del Centro Cinema Città di Cesena, da cui provengono le foto della mostra.

La mostra sarà aperta dall’8 al 29 giugno Orari: tutti i giorni 10.00-12.00 / 16.00-19.00

 

 

VOLTI E MANI DEL CINEMA.

GLI ARTIGIANI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

In collaborazione con Confartigianato Imprese Pordenone,

CATA Artigianato FVG, FVG Film Commission / Promo Turismo FVG

 

Un tributo ai saperi artigiani e alle maestranze del Friuli Venezia Giulia che, con competenza, creatività e dedizione, hanno contribuito in modo essenziale alla realizzazione di numerose pro- duzioni cinematografiche ambientate nel territorio. Le fotografie, provenienti dall’archivio della FVG Film Commission, offrono uno sguardo autentico sulla vita dietro le quinte: mani esperte che cuciono costumi, costruiscono scenografie, regolano luci e danno forma a ciò che poi vediamo sullo schermo. Ogni scatto rivela non solo la precisione tecnica, ma anche il valore umano del lavoro condiviso: storie di passione silenziosa, di collaborazione e di orgoglio professionale. Questa raccolta vuole restituire visibilità a chi opera lontano dai riflettori, ma con il proprio contributo rende possibile la magia del cinema, facendo del Friuli Venezia Giulia non solo un

set naturale, ma anche una terra di eccellenza artigiana e creativa.

La mostra sarà aperta dal 9 al 27 giugno Orari: dal lunedì al venerdì 8.00-13.00